Robert Hugh Benson, come hai potuto?

Io non so che vita abbiate vissuto finora e di fronte a quali scelte vi siate trovati lungo il suo corso, ma per quanto mi riguarda dopo aver letto la biografia di Robert Hugh Benson credo che il giorno in cui lo incontererò avrò un’unica domanda da porgli ed è questa: “Mio caro Benson, ma come hai potuto?” Che cosa voglio dire? Per capirlo cercate una risposta a questa domanda: se il Papa avesse un figlio come credete reagirebbe alla notizia della sua conversione ad una setta new age?

Il figlio del papa d’Inghilterra

Robert Hugh Benson era figlio del Papa d’Inghilterra (questo un inglese non lo avrebbe mai detto!), cioè della massima autorità spirituale della Chiesa Anglicana. Suo padre si chiamava Edward White Benson e fu arcivescovo di Canterbury a partire dal 1883 fino alla morte avvenuta nel 1896. “La sua influenza su di me è stata talmente profonda che non posso sperare di riuscire a descriverla”, ricorda Benson. L’influsso della personalità paterna permea le profondità più recondite della vita della famiglia e in particolare quella del giovane Robert, che deciderà di farsi pastore anglicano nonostante le obiezioni e i dubbi sulla fede che ciclicamente affioreranno negli anni della formazione.

Ora pensate a questo figlio Robert che aveva un padre di tal fatta, di un’integrità irreprensibile, custode della fede anglicana che morì sull’inginocchiatoio mentre pregava; allevato nei migliori istituti anglicani, abituato fin da fanciullo a pregare così: «dal Papa e dai suoi errori, liberaci, o Signore!», che fin da quando era in fasce aveva imparato a credere che la Chiesa Cattolica e i Papisti fossero un guaio per il mondo, cresciuto in una società in cui fino al 1829 i diritti civili dei cattolici erano limitati dal momento che si supponeva fossero spie del Papa; ebbene questo giovanotto di trent’anni da poco ordinato sacerdote anglicano, un giorno sentì con forza che nella religione del padre c’era qualcosa che non andava, qualcosa che mancava, qualcosa che non riusciva a toccare veramente l’integralità della persona, il suo io profondo.

L’abbandono della casa paterna

Edward White Benson

Edward White Benson, il papà di Robert, (Birmingham, 14 luglio 1829 – Hawarden, 11 ottobre 1896) è stato un eminente esponente della Chiesa anglicana e arcivescovo di Canterbury dal 1883 fino alla sua morte.

Quando la religione di tuo padre si rivela falsa hai due opzioni: o far finta di nulla pur di non sconvolgere il tuo mondo, pur di non vederlo crollare, pur di rimanere legato alla fonte degli affetti, oppure buttare tutto all’aria. «Vedevo – scrive Benson – la Chiesa d’Inghilterra come una vecchia padrona bonaria, in atto di trattenermi al suo servizio non con la Verità, ma per mezzo di tutti i vincoli umani; di contro a essa, vedevo sfolgorante di luce la Chiesa Cattolica di Roma, la Sposa di Cristo, dominatrice e autoritaria sì, ma con negli occhi e sulle labbra uno sguardo e un sorriso tanto radiosi che solo potevano riflettere una visione celeste di Dio».

Robert dovette attendere che il padre morisse per trovare la forza di rompere con il suo mondo. Fu solo quando l’arcivescovo di Canterbury fu richiamato al cielo che poté iniziare la ricerca che lo portò nel 1903 tra le braccia della Madre Chiesa. Quello che Benson cercava lo stava aspettando in Egitto, in una piccola chiesa copta nascosta tra le vie di Luxor. Il Signore si lascia trovare nei posti più strani. Basta cercarlo.

Renato Calvanese