Alcuni ammiratori di GKC

Gramsci, Calvino, Ratzinger, Wojtyla, Bergoglio, Pio XI, Lewis, Kafka e Sciascia, sono solo alcuni dei numerosi ammiratori di Chesterton. Franz Kafka, autore di opere famose come La metamorfosi, Il castello e Il processo, di lui disse: «Chesterton è così felice che si sarebbe quasi tentati di credere che abbia davvero trovato Dio»

Antonio Gramscipolitico, filosofo, giornalista,e critico letterario italiano
«Carissima Tania,
(…)Ti ringrazio per tutto ciò che mi hai mandato. Non mi sono stati ancora consegnati i due libri: la «Bibliografia fascista» e le novelline di Chesterton che leggerò volentieri per due ragioni. Primo perché immagino che siano interessanti almeno quanto la prima serie e secondo perché cercherò di ricostruire l’impressione che dovettero fare su di te. Ti confesso che questo sarà il mio diletto maggiore. Ricordo esattamente il tuo stato d’animo nel leggere la prima serie: tu avevi una felice disposizione a ricevere le impressioni piú immediate e meno complicate dai sedimenti culturali. Non eri neanche riuscita ad accorgerti che il Chesterton ha scritto una delicatissima caricatura delle novelle poliziesche piú che delle novelle poliziesche propriamente dette. Il padre Brown è un cattolico che prende in giro il modo di pensare meccanico dei protestanti e il libro è fondamentalmente un’apologia della Chiesa Romana contro la Chiesa Anglicana. Sherlock Holmes è il poliziotto «protestante» che trova il bandolo di una matassa criminale partendo dall’esterno, basandosi sulla scienza, sul metodo sperimentale, sull’induzione. Padre Brown è il prete cattolico, che attraverso le raffinate esperienze psicologiche date dalla confessione e dal lavorio di casistica morale dei padri, pur senza trascurare la scienza e l’esperienza, ma basandosi specialmente sulla deduzione e sull’introspezione, batte Sherlock Holmes in pieno, lo fa apparire un ragazzetto pretenzioso, ne mostra l’angustia e la meschinità. D’altra parte Chesterton è grande artista, mentre Conan Doyle era un mediocre scrittore, anche se fatto baronetto per meriti letterari; perciò in Chesterton c’è un distacco stilistico tra il contenuto, l’intrigo poliziesco e la forma, quindi una sottile ironia verso la materia trattata che rende piú gustosi i racconti. Ti pare? Ricordo che tu leggevi queste novelle come se fossero state cronache di fatti veri e ti immedesimavi fino ad esprimere una schietta ammirazione per padre Brown e per il suo acume maraviglioso, in modo cosí ingenuo che mi divertiva straordinariamente. Non devi però offenderti, perché in questo divertimento c’era una punta di invidia per questa tua capacità di fresco e schietto impressionismo, per cosí dire. A dirti la verità, non ho molta voglia di scrivere: ho il cervello svaporato. Ti abbraccio affettuosamente». (Lettere dal carcere di Antonio Gramsci – n°165 del 6 ottobre 1930)

Franz Kafka

Franz Kafka, scrittore «Chesterton è così felice che si sarebbe quasi tentati di credere che abbia davvero trovato Dio».

Gian Daulì, scrittore, traduttore ed editore, tra i primi scopritori di Chesterton
«Questo piccolo prete dalla faccia tonda e paffuta, dall’aria attonita e un po’ stolida, è il più simpatico e interessante che io conosca. Pieno di teologia e filosofia, con una mente pronta e penetrante, e uno spirito meravigliosamente intuitivo, che gli dà modo di gareggiare in astuzia con i più abili poliziotti e delinquenti, egli ha tuttavia l’anima di un poeta e il cuore di un fanciullo. Sa che siamo tutti figli di Dio, e che basta affidarsi al Padre che è nei cieli, e vivere secondo il nostro cuore in semplicità di vita e purità di costumi, per conquistare lo stato di grazia, cioè la serenità, anche davanti alle cose più terribili di questo mondo. Se fosse vissuto ai tempi di San Francesco, Padre Brown sarebbe andato a convertire i lupi e a predicare agli uccelli; ma, nato e costretto a vivere nella moderna Babilonia inglese, egli è diventato poliziotto, non preoccupato di svelare i misteri più tenebrosi e complicati della criminalità moderna, o di assicurare alla Giustizia i colpevoli, ma ansioso di salvare delle anime, di ricondurle sul retto cammino. E con le anime, salva spesso anche i corpi, ché, quando può,  sottrae i colpevoli al tribunale degli uomini, bastandogli l’averli fatti comparire, pentiti, davanti a quello di Dio».

theodore-roosevelt

Theodore Roosevelt, presidente degli Stati Uniti d’America «Che genio supremo è Chesterton! Non ho mai incontrato un uomo che possa parlare così brillantemente e in maniera interessante».

Giuseppe Tomasi di Lampedusa, scrittore
«Capolavori pure sono quasi tutte le novelle poliziesche di Father Brown. Può darsi anche che questo Father Brown sia, insieme a Sherlock Holmes, la sola creatura del romanzo poliziesco che raggiunga l’arte. Voi, naturalmente, da buoni italiani che desiderate la letteratura seria per potere più serenamente condurre una vita non seria, arriccerete il naso. Ma avete torto. Una buona serie di letture chestertoniane vi farà un gran bene».

Etienne Gilson, filosofo e storico della filosofia francese
«Chesterton fu uno dei più profondi pensatori che sia mai esistito. Fu profondo perché aveva ragione».

C.S.Lewis sulla poltrona

Clive Staples Lewis, scrittore «Nel leggere Chesterton (..) non sapevo a cosa andavo incontro. Un giovanotto che desidera rimanere un perfetto ateo non può andare troppo per il sottile nelle sue letture. Ci sono trabocchetti sparsi dappertutto: “Bibbie lasciate aperte, milioni di sorprese” come dice Herbert, “reti sottili e stratagemmi”. Dio è, se così possiamo dire, pochissimo scrupoloso».

Papa Francesco
«Uno scrittore inglese, una volta, parlando delle eresie diceva che un’eresia è una verità, una parola, che è diventata pazza. Quando le parole cristiane sono senza Cristo incominciano ad andare sul cammino della pazzia». (Omelia del 5 dicembre 2013).

Jorge Luis Borges, scrittore
«La letteratura è una delle forme della felicità; forse nessuno scrittore mi ha dato tante ore felici come Chesterton».

Papa Giovanni Paolo II
«Ebbene, di fronte alla gloria della Trinità nella creazione l’uomo deve contemplare, cantare, ritrovare lo stupore. Nella società contemporanea si diventa aridi “non per mancanza di meraviglie, ma per mancanza di meraviglia” (G.K. Chesterton)». (Udienza generale del 26 Gennaio 2000).

Italo Calvino, scrittore
«Amo Chesterton perché voleva essere il Voltaire cattolico e io volevo essere il Chesterton comunista».

Papa Pio XI
Il 14 giugno 1936 Pio XI inviò un telegramma a Beaconsfield, in Inghilterra, nel giorno della morte di quello che definì un “devoto figlio della Santa Chiesa, difensore ricco di doti della Fede Cattolica”.

Marshall McLuhan, sociologo
«Conosco ogni parola di Chesterton: è responsabile di avermi portato nella Chiesa».

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